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2 novembre, 2018

Ancora disagi nella Capitale, la situazione dei rifiuti fatica a sbloccarsi

A Roma la situazione dei rifiuti sembra piano piano sbloccarsi, nonostante si faccia ancora molta fatica a contenere i disagi che i numerosi problemi operativi e logistici fanno subire ai cittadini da diverso tempo.

La Capitale è alle prese con un braccio di ferro tra il Comune e la Regione che, da un anno a questa parte, sta immobilizzando l'intera gestione del flusso di rifiuti lasciando tante strade all'incuria.

Qualcosa sembra muoversi, e nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 4 ottobre scorso il presidente e ad di Ama Lorenzo Bagnacani ha dichiarato come "da sabato (6 ottobre, nda) tutto dovrebbe tornare in una condizione di normalità". Nonostante la settimana in questione sia stata tra le peggiori in termini di vivibilità e d’igiene, con un'enorme quantità di rifiuti versate in terra e innumerevoli denunce fotografiche presentate da parte dei cittadini, si è finalmente raggiunta la "risoluzione del contratto con la Coop 29 giugno" delegata alla raccolta differenziata nelle utenze non domestiche. "Una situazione che si prolungava da un po' di tempo il servizio non era adeguato a quanto previsto dal contratto e negli ultimi tempi avevamo i servizi scoperti. Era una realtà che non stava più funzionando e la situazione di stava aggravando" ha continuato il numero uno di Ama.

Dal momento che una parte consistente della filiera rimaneva bloccata, e "i sistemi si contaminano pesantemente", è molto facile intuire come il susseguirsi dei disagi fosse inevitabile. Ed è per questo che "il 21 di ottobre partirà il nuovo servizio di raccolta differenziata delle utenze non domestiche e questo comporterà a sua volta un migliore servizio anche sulla rete ordinaria liberando spazi e decori" , come ha specificato lo stesso Bagnacani. L'Ama, aggiunge, "nelle ultime 72 ore ha lavorato giorno e notte perché abbiamo 174 servizi delle utenze non domestiche in capo alla cooperativa e in ogni servizio sono impiegati un mezzo con una squadra di due persone: non avevamo questi numeri di riserva. Abbiamo ripianificato un po' le nostre risorse e un po' coinvolgendo altre aziende col mutuo soccorso".

Ad aggiungere disagi ha contribuito anche il problema dell'incremento di produzione domestica di immondizia, "un aumento complessivo della produzione dei rifiuti di circa il 7/8%: una parte va sulla differenziata e un'altra sul rifiuto indifferenziato. Il tema non è che a Roma i rifiuti sono rimasti invariati ed è cambiata la proporzione tra indifferenziata e differenziata ma è aumentata la base complessiva dei rifiuti".

La questione forse più spinosa rimane quella inerente al bilancio aziendale, che ad oggi non è ancora stato approvato e contribuisce a ritardare ulteriormente l'amministrazione del sistema complessivo. "Sul bilancio di Ama siamo in un ritardo inconsueto ma sono stati fatti tanti approfondimenti, è un bilancio complicato che ha partite storiche. È stata fatta un'operazione di chiarezza, siamo nella fase finale e a breve il bilancio verrà approvato. Non c'è una mia delegittimazione, non ci sono contrasti con nessuno e non c'è alcuna ragione per pensare che ci siano contrasti", ha rassicurato sempre Bagnacani.

Nel frattempo, però, il capogruppo Pd al Campidoglio Giulio Pelonzi ha presentato una mozione per chiedere alla Sindaca Virginia Raggi di rimuovere l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari dal suo ruolo.

Tanto da spingere la consigliera Valeria Baglio a dichiarare come "a oltre due anni di governo [M5S] la situazione del decoro e dei rifiuti della città è peggiorata. I cittadini sono esasperati, i cassonetti stracolmi, il porta a porta non funziona per mancanza di mezzi e personale, i bandi di gara vanno deserti. Nonostante ci raccontino la favoletta dei rifiuti zero la raccolta differenziata è ferma al palo. Siamo di fronte a un'azienda che era in ripresa e che doveva diventare un'industria capace di trarre ricchezza per la città è invece senza un piano industriale e soggetta a continui cambi al vertice". La stessa rappresentante PD ha aderito, assieme a Giovanni Caudo, presidente del III Municipio, alla protesta del 6 ottobre per la chiusura dell'impianto Tmb di via Salaria, una mozione promossa anche dai consiglieri Svetlana Celli, Davide Bordoni e Maurizio Politi.

Pelonzi ha poi concluso come anche il tema Malagrotta "era stato risolto dalla precedente giunta Marino con la progettazione degli ecodistretti. Con l'arrivo del Movimento cinque stelle in Campidoglio è stato tutto bloccato e non è più stata elaborata alcuna progettazione"[1].

Proprio la questione Malagrotta è arrivata di recente a un punto di svolta, con il Ministero dell'Ambiente che ha dichiarato alla Città metropolitana di dover produrre un atto politico volto a delineare le aree idonee su Roma e Provincia a ospitare una nuova discarica, dal momento in cui le semplici cartografie elaborate finora rimanevano insufficienti a far partire il progetto. Arrivando al voto del Consiglio, poi, l'attuale Giunta dovrà per forza di cose appoggiarsi a qualche altra forza politica, essendo a oggi una maggioranza relativa.

Il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, attraverso il suo pool di tecnici, sembra quindi aver elaborato una strategia che potrebbe mettere fine a questo braccio di ferro istituzionale, visto che il piano rifiuti sarà varato dalla Regione Lazio sulla base della nuova mappa tracciata al Comune.

Tornado a Roma, e alla sua azienda di riferimento Ama, è in corso un'inversione di rotta e uno stravolgimento del piano industriale che volgerà verso nuovi impianti per valorizzare le frazioni redditizie della raccolta differenziata, oltre che su strutture specializzate nel trattamento dei materiali ingombranti[2].

Potrebbe quindi rappresentare una potenziale soluzione per Roma, i cui cittadini da troppo tempo subiscono la disorganizzazione istituzionale che l'ha privata di un sistema di gestione di rifiuti autosufficiente e in grado di garantire i giusti criteri di salvaguardia ambientale e salute pubblica.

Marco Sperandio