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25 ottobre, 2018

La gestione dei rifiuti in Italia, pratiche alternative a fronte di una scarsa programmazione

Nonostante il ritardo programmatico del nostro Paese nell'instaurare un flusso stabile e continuo di gestione dei rifiuti cominciano a vedersi nei nostri territori esempi di pratiche alternative che ci dimostrano come ci sia una rinnovata consapevolezza del problema.

E' lo stesso Ministero dell'Ambiente attraverso la sua Direzione generale per i rifiuti e l'inquinamento questa volta a dare un segnale, avvalendosi del supporto dell'Albo Nazionale Gestori Ambientali e di Ecocerved per sviluppare MonitorPiani, un nuovo strumento di monitoraggio di informazioni e di documentazione in merito ai piani di gestione dei rifiuti nelle varie Regioni d'Italia.  Al momento le Amministrazioni aderenti al progetto sono cinque, la Lombardia, l'Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Campania e la Calabria.

Marco Botteri di Ecoverd nel presentare questo progetto ha affermato che lo sviluppo di questo strumento si è realizzato "per consentire al Comitato nazionale dell’Albo dei gestori ambientali di supportare il ministero nel monitoraggio dei piani di gestione dei rifiuti".

Alla base del sistema informativo di MonitorPiani vi è quindi il censimento degli obiettivi e degli indicatori dei piani vigenti, i quali, dopo essere stati caricati sul portale, permettono agli Enti di accedere all'area riservata, monitorare la completezza e il report dati, modificandoli qualora ce ne fosse il bisogno, per poi portarli a realizzazione e mandarli infine alla verifica del Ministero stesso.

Lo stesso Botteri spiega che in seguito a questa prima fase la Regione, annualmente, va ad inserire manualmente il valore aggiornato di ogni indicatore del suo specifico piano, così che i dati possano essere a disposizione del Ministero che, a sua volta, potrà quindi comunicarli all'Unione Europea.

Quello che attua il Ministero in materia di rifiuti, quindi, diventa un vero e proprio controllo collaborativo, come evidenziato dal direttore generale Mariano Grillo. "Dopo i rilievi della Commissione europea su molti piani di gestione dei rifiuti, ci siamo resi conto che occorre un rapporto continuativo con le Regioni. Ci sono difformità di approccio tra una Regione e l’altra e quindi abbiamo sentito l’esigenza di dare unitarietà. Il sistema MonitorPiani, che funziona e che per questo stiamo estendendo ad altre Regioni, è uno strumento prezioso in tal senso" ha infatti affermato.

Dello stesso parere è anche Marcello Salvagno, della Regione Friuli Venezia Giulia, secondo il quale MonitorPiani risulta essere uno "strumento utile sia per il ministero sia per la pianificazione della gestione dei rifiuti da parte delle Regioni"[1].

Sembra a tutti gli effetti un passo in avanti da parte del Ministero nel fornire un supporto alle Amministrazioni verso una corretta gestione e amministrazione dei rifiuti, capace di rendere l'intero flusso più ordinato e efficiente.

Quella che risulta essere una buona pratica ce la fornisce anche la sezione regionale toscana dell'Albo Gestori Ambientali istituita presso la Camera di Commercio di Firenze, che, in collaborazione con la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno ha organizzato il 18 settembre scorso un seminario sulle ultime novità in materia di Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’iniziativa fa parte del progetto Life: Waste Electrical and Electronic Equipment (WEEE): trasures to recover!

Svoltosi presso entrambe le sedi della Cciaa della Maremma e del Tirreno, il seminario ha ruotato attorno agli adempimenti amministrativi e tecnico-gestionali, la tenuta documentale, le autorizzazioni e le iscrizioni per lo svolgimento delle attività di smaltimento e raccolta, nonché sui ruoli e le responsabilità dei differenti attori coinvolti. All'inizio dell'incontro sono poi state presentate una serie di opportunità per le imprese, quali la messa in piedi di un vero e proprio green network tra le aziende per trattare le apparecchiature in maniera corretta e conveniente, il possibile ottenimento del marchio I Am Green e la visibilità dell'impresa online, su app e social media[2].

E' evidente come per affrontare correttamente la gestione dei rifiuti e le sue complicazioni sia necessaria una mirata formazione nei confronti di tutte le realtà che, in merito alle loro competenze, si occupano del tema e contribuiscono a regolarne il flusso. E' per questo che incontri, seminari, dibattiti e qualsiasi tipo di informazione venga fatta nel merito si pongono come strumenti indispensabili al fine di una seria e lungimirante programmazione.

Un altro buon esempio lo fornisce il Comune di Piombino, dove anche quest'anno è confermata l'edizione di Ri-Creazione. Da oggetto a rifiuto e ritorno, un progetto di educazione ambientale promosso da Sei Toscana e abbracciato da più di cento comuni della Toscana del sud. Queste lezioni hanno coinvolto, nelle precedenti tre edizioni, oltre 20mila ragazzi formandoli in merito alla giusta metodologia della raccolta differenziata, al riciclo, e al più generale andamento dl flusso dei rifiuti lungo tutta la Regione[3].

Dal momento che non si vede ancora all'orizzonte una programmazione lungimirante capace di regolare per ogni territorio una sana e corretta gestione comprendente amministrazioni, aziende e cittadinanza, queste iniziative servono ad aumentare la consapevolezza del problema e a tracciare una possibile via che dal territorio fornisca un esempio a tutto il Paese.

Marco Sperandio